Incontro Regionale ITP Calabria – La relazione introduttiva della Prof.ssa Teresa Sicoli


Buonasera a tutti,
molti di voi mi conoscono già da un po’ di tempo. Sono Teresa Sicoli Docente di Laboratorio ITP cdc C300 Laboratorio d’Informatica gestionale. Insegno da molti anni e dal 1 luglio 2005 sono stata immessa in ruolo. Dal 1991 dalla mia prima supplenza seguo le vicende dell’itp in riferimento alla mia persona e dal 2005 ho collaborato da esterna con il Coordinamento Nazionale ITP. Questo incontro è stato organizzato per aprire un dibattito e per trovare un punto coeso, condiviso e partecipato. Esistono varie aggregazioni, organizzazioni, gruppi indipendenti ed associazioni che ci rappresentano. Ad oggi, inoltre gli itp si stanno coordinando in rete ed anche se vi sono delle dispersioni e delle ritrosie, si sta cercando un’unione consolidata nel gruppo ‘Io sto con gli itp’ sul social network Facebook.
Questo incontro è stato voluto da noi, per attuare un’ulteriore forza aggiuntiva e non solo virtuale del pensiero ITP.
Sono anni, ormai, che sono consapevole di una vessazione verso la nostra figura, dal Ministero in primis e da parte di molte figure della scuola e di molte organizzazioni riconosciute in secundis.
Il Coordinamento Nazionale per ben 10 anni ha lottato per far sì che l’ITP avesse la giusta e meritata riconoscenza del ruolo. Sono state vinte molte battaglie, non ne cito nessuna per non cadere in affermazioni di disparità verso i colleghi e le loro classi di concorso.
I cambiamenti degli ultimi 10 anni della scuola pubblica Italiana hanno portato, a mio parere, ad un irrigidimento curriculare dovuto alla perpetrata azione di Riforma e di taglio.
Non sto qui a tediarvi sull’excursus, ognuno di noi conosce le evoluzioni e le involuzioni.
La Riforma Gelmini però, stasera è degna di nota!|… e non aggiungo altro.
Questa riforma è ormai in atto ed è sotto gli occhi di tutti noi, che con la decurtazione del 75% del monte ore dell’attività di laboratorio e della cancellazione totale di ore per alcune classi di concorso della tabella C, ha fatto sì che l’intera categoria ITP cadesse nella più misera condizione lavorativa di tutti i tempi. Basta ricordare il numero dei soprannumerari della categoria che è di 3334 unità! E a regime ultimato è destinato clamorosamente a salire!
Le intenzioni sono state sempre chiare, giusto per citarne uno il decreto Santulli L. 268/2002 che consentiva agli ITP di transitare, a domanda, nei ruoli del personale ATA. Nonostante il nostro ruolo è legiferato (vedi L. 124 03/05/1999 art. 5) ed acclarato dal nostro personale contratto di lavoro, stipulato con il Ministero all’immissione in ruolo, ci ritroviamo oggi, a doverci difendere anche e di nuovo dall’art. 4 comma 81 contenuto nel DDL stabiltà L.183 del 12/11/2011 che recita così:
Allo scopo di evitare duplicazioni di competenza tra aree e profili professionali, negli istituti di scuola secondaria di secondo grado ove sono presenti insegnanti tecnico-pratici in esubero, è accantonato un pari numero di posti di assistente tecnico.
Da subito abbiamo compreso l’incostituzionalità e la volontà di non nominare personale Assistente Tecnico precario, e ci sono in atto, già, azioni da parte di singoli, di gruppi, di associazioni per segnalare e far abrogare tale comma.
Devo dire, ad onor del vero, che l’iniziativa portata avanti in forma sparuta, per l’ennesima volta non fa onore alla categoria; ma l’intento essendo sicuramente nobile e condiviso da tutti, ci fa sorvolare sulla disunione della stessa.
Sorvolando anche su questa affermazione ora, la cosa che mi preme farvi notare che è stato coniato un nuovo termine: didattica laboratoriale … faccio una parentesi: il collega Pino Cavallo ha dettagliato, in un documento, le contraddizioni di questo intento contenuto nella riforma dei nuovi tecnici e professionali, e che io ho condiviso. Invito tutti voi a prenderne visione sul sito itpscuola.it; colgo l’occasione per ringraziarlo di aver avuto l’ardire di costruire questo spazio web a disposizione della categoria.
Detto ciò, questo termine didattica laboratoriale potrebbe sembrare, in un primo momento, a tutto vantaggio della categoria.
In effetti, questa nuova attività riguarda indistintamente tutta la categoria docente di ogni ordine e che dà la possibilità ai docenti da soli, con gli strumenti a disposizione(per es. LIM, attrezzi) e con un nuovo metodo, di fare didattica ed usare laboratorio, strumenti e proprie capacità di curriculo, escludendo clamorosamente la nostra figura professionale.
A riprova di quanto detto, voglio segnalarvi tra le tante letture ed interpretazioni al riguardo, uno scritto, o meglio alcuni passi di un documento di Rita Bortone.
Rita Bortone è una dirigente scolastica di una scuola secondaria di I grado ed inoltre è nel comitato di direzione di un mensile di cultura e d’informazione per la gestione tecnico-amministrativa della scuola – Scuola & Amministrazione…… (mensile che molte, se non tutte, le Dirigenze scolastiche accreditano come vangelo in virtù dell’Autonomia Scolastica) e questo la dice tutta su come si propagano certi ‘voluti’ pensieri.
La Bortone dice:’[….]…di progettazioni per competenze ormai ce ne sono in giro, nelle carte e nei siti. Ma non mi è ancora capitato di imbattermi in una scuola che stia attivando, in funzione delle competenze, una ricerca metodologica….Di contenuti non si parla nelle scuole, semmai ci si lamenta che sono troppi in rapporto dei tempi tagliati. …. E neanche di metodi si parla nelle scuole: semmai si recitano le parole d’ordine della didattica laboratoriale….Quella laboratoriale dunque è una dimensione dell’apprendimento insegnamento che oltrepassa gli spazi fisici e gli attrezzi e le discipline scientifiche…..Se correttamente concepita, la didattica laboratoriale costituisce oggi, per tutti gli insegnamenti disciplinari, la scommessa su cui giocare la difficile partita….delle competenze cognitive e sociali.’
Beh…fin qui, potrei dire, nulla da eccepire …, in ogni caso Il documento è lungo e sulla stessa falsa riga, quindi non continuo per non perdere di vista l’oggetto di cui voglio farvi partecipe … e cioè il fatto che, se da un lato sembra che si voglia innovare e migliorare la qualità della scuola tutta con la nuova parola d’ordine ( didattica laboratoriale), parimenti si nota una voluta e diffusa concezione che il nuovo che avanza è sì migliorativo ma soprattutto, in virtù della vera parola d’ordine della riforma e quindi la parola “taglio”, è VANTAGGIOSAMENTE AL RISPARMIO , poiché, spazzando via le ore di attività di laboratorio e quindi il docente di laboratorio si riduce la spesa corrente di mantenimento degli stessi laboratori e della codocenza (certo non ho scoperto sicuramente l’acqua calda).
Comunque, queste affermazioni, con la loro spigolosità si diffondono a macchia d’olio, e rafforzano il concetto che l’attività di laboratorio e il docente di laboratorio sono pressoché inutili e rafforzano ancor di più il concetto che è stato più che giusto in questi 10 anni (vedi decreto Santulli) progettare un disegno che oggi si sta compiendo.
Ho voluto farvi notare quindi, come si vuole subdolamente portare avanti un concetto apparentemente ‘pulito’ e rendervi noto com’è difficile difendersi ed arroccarsi, se le azioni sono state e sono tutt’oggi queste.
La giustezza, quindi, è celata dal fatto che dietro la parola d’ordine didattica laboratoriale c’è l’azione di taglio dell’attività di laboratorio e conseguentemente il taglio dell’ITP, che alla fine dei conti è diventata la VITTIMA SACRIFICALE di questa riforma.

Dopo questa descrizione dei fatti, visti dal mio punto di vista, mi voglio soffermare su tre punti, farvi vedere alcune slide e concludere:
1. Nuova Riforma dei tecnici e dei professionali
2. Progettualità e POF
3. Documento Manifesto ITP

Prof.ssa Teresa Sicoli (Insegnante Tecnico Pratico)

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